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Kermesse di capolavori al Forte Belvedere: la mostra di dipinti staccati del 1966

Il Miracolo Eucaristico di Cosimo Rosselli

Il Miracolo Eucaristico di Cosimo Rosselli, staccato dalla Cappella del Miracolo di San' Ambrogio

Il Forte Belvedere, ovvero Forte di San Giorgio, è da sempre cornice per mostre ed esposizioni di arte, antica o contemporanea, di altissimo livello. Particolarmente prestigiosa fu la “Mostra di affreschi staccati” che vi si tenne nel 1966, il famoso anno dell’ alluvione. Si trattava in verità della terza edizione della Mostra, ma fece scalpore per il livello di opere esposte nell’ occasione.

La “Mostra degli affreschi staccati” al Forte Belvedere era la tradizionale esposizione con la quale la Soprintendenza alle Gallerie di Firenze apriva alla popolazione i risultati del recupero di opere d’ arte dipinte a fresco che, per vari motivi, avevano richiesto di essere asportate dalla superficie originaria, ricomposte in luoghi adeguati alla loro conservazione e, se del caso, restaurate.

Annunciazione del Botticelli da San Martino della Scala

Annunciazione del Botticelli da San Martino della Scala

I motivi della rimozione dalla collocazione originaria potevano essere sia l’ esposizione in ambienti esterni, che sottoponevano le opere al degrado provocato dagli agenti atmosferici, oppure in ambienti interni ma su pareti umide o a rischio di cedimento strutturale.

Alla mostra spiccavano, fra gli altri, pezzi d’ arte di grandissimo pregio, come i resti degli affreschi di Masolino a Empoli, con relative sinopie, l’ Annunciazione del Botticelli da San Martino della Scala, due delle storie di San Benedetto dal Chiostro degli Aranci alla Badia Fiorentina e la Conferma della Regola di Filippo Lippi dal chiostro del Carmine.

Di particolare interesse anche i resti degli affreschi di Badia a Settimo, attribuiti tradizionalmente al pittore Buffalmacco, la Natività di Paolo Uccllo da San Martino alla Scala, il Miracolo Eucaristico del Rosselli da Sant’ Ambrogio, due lunette dal Chiostrino dei Voti alla Santissima Annunziata, oltre ad alcune parti degli affreschi dal Chiostro dello Scalzo, entrambi di Andrea del Sarto, e la frammentaria Ultima Cena del Sodoma da Monteoliveto di Firenze.

San Benedetto, frammento di Gherardo Starnina

San Benedetto, frammento di Gherardo Starnina, dalle Storie di San Gerolamo presso il Carmine

Vero clou dell’ esposizione erano alcuni frammenti dalla Cappella di San Girolamo al Carmine, unanimemente attribuite allo Starnina dalle fonti, ma di cui non è certa l’ attribuzione. In tale occasione, gli appassionati e gli esperti potettero valutare di persona la sussistenza di quei caratteri di “gusto spagnolo”, rammentati dal Vasari, che contraddistinguevano nei primi anni del ‘400, il Gotico Internazionale nella sua variante iberica: proprio ciò che ci si poteva aspettare da un pittore che, oltre ad avere dalla propria  precise coincidenze cronologiche, aveva vissuto per diversi anni tra Toledo e Valencia, a cavallo fra il XIV ed il XV secolo.

In definitiva è opportuno ricordare come questa manifestazione dava la possibilità ai cultori dell’ arte figurativa, di apprezzare molte delle opere che, per problemi legati alla loro fragilità o anche soltanto a esigenza di spazio, non vengono mai proposte al grande pubblico, rimanendo spesso celate nei depositi o negli istituti di restauro, come accade alla ricchissima collezione relegata nei depositi degli Uffizi.