Padre Egnazio Danti e la riforma del calendario giuliano

Sfera armillare sulla facciata di Santa Maria Novella

Sfera armillare sulla facciata di Santa Maria Novella: frutto degli studi di padre Egnazio Fanti

Provate a pensare ad un anno, in cui il calendario passa direttamente dal 4 ottobre al 15 ottobre, in cui cioè ci sono 10 giorni inghiottiti letteralmente nel nulla. E’ certamente qualcosa di molto singolare, e, per fare una cosa del genere sarebbe necessario un amplissimo accordo fra tutti i paesi del mondo.

Per quanto strano possa sembrare, questo avvenimento si è verificato davvero, e la città di Firenze, curiosamente, c’ entra in maniera tutt’ altro che secondaria.

Il passaggio dal 4 al 15 ottobre è effettivamente avvenuto nell’ anno 1582, ed è il risultato pratico dell’ adeguamento del calendario giuliano, in vigore dal 46 a.C., a quello gregoriano, emanato dal papa Gregorio XIII in favore di tutta la crisitianità. D’ altra parte, soltanto il Papa aveva in mano un’ autorità ecumenica che consentisse un’ adozione quanto più generalizzata possibile del nuovo anno civile.

Senza dilungarsi oltre, però, vediamo cosa c’ entra Firenze in tutto questo. Più che Firenze c’ entra in realtà un grandissimo studioso fiorentino: matematico, astronomo, cosmografo e perfino architetto, il frate domenicano Egnazio Danti, perugino di nascita, era venuto a Firenze, dove alloggiava presso Santa Maria Novella, principale convento del suo ordine a Firenze, per volere del Granduca Cosimo I.

Orologio solare sulla facciata di Santa Maria Novella

Orologio solare sulla facciata di Santa Maria Novella: la meridiana possiede tre gnomoni

Nel corso dei quasi dieci anni passati a Firenze, padre Danti ebbe modo di effettuare quegli studi astronomici che gli avrebbero consentito di calcolare il disallineamento prodottosi sino allora tra l’ anno solare ed il calendario giuliano. Testimonianza significativa dei fondamentali studi fiorentini del Danti sono la sfera armillare e la meridiana, tutt’ ora esistenti, che fece impiantare sulla facciata di Santa Maria Novella.

Fu proprio dei fecondi studi astronomici fiorentini che il Danti si avvalse allorchè fu nominato dal pontefice Gregorio XIII a far parte della commissione per la riforma del calendario giuliano che sfociò, come si diceva, nell’ emanazione del nuovo calendario gregoriano: con un “salto” di dieci giorni esso sanava le imprecisioni pregressedovute ai calcoli dell’ astronomo Sosigene.

Sala delle Carte geografiche a Palazzo Vecchio

Sala delle Carte geografiche a Palazzo Vecchio: si osservano le mappe dipinte sulle ante degli armadi

Il Danti fu chiamato a far parte della importantissima commissione riformatrice del calendario in virtù della sua grandissima scienza: i suoi contemporanei ne descrivono la competenza lasciandoci il ritratto di un vero e proprio genio: egli venne infatti a Firenze appena ventottenne e, attorno ai trentacinque anni, otteneva la cattedra di Matematica a Bologna, l’ Università più prestigiosa e più antica d’ Italia.

Nel corso della sua permanenza a Firenze, padre Danti realizzò, fra le altre, un’ opera ancora oggi visibile, e straordinaria per la precisione tecnica: si tratta delle carte geografiche dipinte sulle ante degli armadi della Sala delle Carte di Palazzo Vecchio, che egli disegnò in qualità di geografo espertissimo, ma la cui coloritura sembra abbia lasciato ai suoi discepoli.

Galleria delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani

Galleria delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani: scorcio delle mappe affrescate delle regioni italiane

Di un simile lavoro fu incaricato anche da Gregorio XIII, allorchè fu a Roma: il Danti sovrintende infatti alla realizzazione delle quaranta grandi carte geografiche, raffiguranti le regioni italiane, affrescate nella Galleria delle Carte Geografiche, allora recentemente costruita lungo il cortile del Belvedere.

A Firenze ed alla lungimiranza dei suoi principi spetta comunque il merito, da buoni mecenati, di avere messo le proprie ricchezze al servizio del merito artistico e scientifico, che, come visto, trovavano in padre Danti una fusione encomiabile.

Pubblicato il 4 gennaio 2012, in Borghi, rioni e contrade, Personaggi illustri con tag , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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