Archivi Blog

INNOCENTI E TROVATELLI

INNOCENTI E TROVATELLI

Per secoli sono stati attivi in Firenze istituti appositamente creati per dare ricetto ai cosiddetti “trovatelli“, ossia ai bambini indesiderati, che i genitori decidevano di non allevare. I più importanti orfanotrofi che accoglievano questi figli non voluti erano l’ Ospedale degli Innocenti ed il Bigallo.

Precisiamo che i motivi che spingevano a lasciare il bambino ad uno degli istituti per trovatelli potevano essere diversi: la estrema povertà della famiglia, come anche la necessità di ovviare ad una gravidanza indesiderata da parte di una ragazza non ancora sposata. Quel che è sicuro è che gli orfani iniziavano la loro vita già in salita, dato che, in un modo o nell’ altro, i genitori non li avevano voluti.

Certamente la loro sorte era migliore di molti altri, se si pensa che le pratiche di aborto e gli infanticidi erano in Firenze estremamente frequenti: solo le madri più pietose avevano riguardo di esporre i figli, che non potevano o non volevano tenere, alle “ruote” degli istituti per i bambini abbandonati. Le “ruote” erano meccanismi pensati per consentire alle madri di deporvi nottetempo i pargoli indesiderati, dopodichè bastava ruotare per mettere il bambino al riparo dello spedale, mantenendo al contempo l’ anonimato.

Una nota di costume, seppure legata al doloroso tema dell’ abbandono dei neonati, riguarda la diffusione di determinati cognomi in relazione alla pratica dell’ affidamento agli orfanotrofi: dato che i genitori mantenevano in tali casi l’ anonimato, i bambini “recapitati” non possedevano alcun cognome; ecco quindi che essi assumevano cognomi che facevano riferimento al loro stato di figli indesiderati. Tale uso ha comportato in Toscana, e a Firenze particolarmente, la diffusione del cognome “Innocenti” e delle sue varianti (molto diffuso ad esempio “Nocentini”), che stava in origine ad indicare che i bambini “ripudiati” erano appunto innocenti del fatto di essere “figli della colpa” cioè il frutto di unioni adulterine o pre-nuziali. Molto diffusi anche altri cognomi, che indicavano in origine la condizione di “figli di nessuno” cui erano costretti: si tratta dei cognomi Diolaiuti, ancora molto diffuso, e Diotallevi e Diotiguardi, che invece sono ormai desueti.