La Sardigna dell’ Isolotto

Torre della Sardigna

Il Torrino Santa Rosa: un tempo denominato “Torre della Sardigna”, in quanto posto proprio nel punto in cui, aldilà delle mura, si stendeva la desolata contrada adibita a immondezzaio e discarica di carogne e resti di macellazione.

Sentir parlare di “Sardigna” a Firenze è certamente inusuale. Si tratta di una zona di Firenze, non distante dall’attuale quartiere dell’Isolotto, che ben pochi conoscono, se non alcune persone più anziane, ma che possiede una storia ben definita ed un nome che più curioso non si può. Si tratta forse di un insediamento di immigrati sardi a Firenze? Niente di tutto questo. Niente a che fare con la regione Sardegna.

Dove si trova

La località fiorentina che prende il nome di Sardigna, anche se ben pochi lo sanno, era in antico il pezzo di terreno lungo l’Arno che si trova subito fuori da Porta San Frediano: comprendeva in antico una vasta fascia di terreno che, posta fuori dalle mura di Firenze, arrivava ad includere tutta la zona nella quale sorge l’attuale quartiere dell’Isolotto (ecco perchè Sardigna dell’Isolotto) e nel quale si trovava lo scomparso porto dei barcaioli, detto “del Pignone”.

Perchè si chiama così (opinione comune)

Prima di essere quasi interamente murata nel corso del ‘900, la zona posta lungo l’Arno subito fuori le mura, era una contrada completamente disabitata: l’attuale Isolotto, infatti, andava soggetto all’impaludamento formato da uno dei Visarni, ed era quindi zona malsana e malarica.

E’ questo il motivo per cui proprio questo terreno che non valeva nulla ed era in pratica terra di nessuno, veniva utilizzata come discarica dei resti degli animali macellati: qui venivano buttate le carogne e gli scarti delel bestie scorticate. Adibito a questa lercia bisogna, in pratica un immondezzaio, non è strano che rimanesse per secoli terra reietta ed incolta. Quello che è sicuro è che era famosa per il fetore e i mefitici olezzi sprigionati dalle carcasse abbandonate.

E’ in questa caratteristica che molti storici fiorentini rintracciano la genesi del toponimo di Sardigna. Significativa e concisa la versione di questa tesi riportata da Paolo Minucci nelle Note al Malmantile Racquistato del Lippi, come riportata nelle Notizie Istoriche di Domenico Moreni:”[…] luogo fuori delle mura di Firenze, così detto pel fetore che quivi sempre si sente, a causa delle bestie del piè tondo, che morte si fanno in quel luogo scorticare. E tal nome viene da’ Latini, che chiamano Sardinia que’ luoghi, li quali per li mali odori sono sottoposti all’infezione dell’aria, come è l’isola di Sardegna, la quale per avere da Settentrione monti altissimi, che le impediscono i venti, è sempre di cattiva aria, e sottoposta alla pestilenza. Di qui ancora i nostri Medici hanno dato nome di Sardigna a quel luogo nello spedale di Santa Maria Nuova, dove si mettono gli infermi più fetenti per piaghe, o altro simile malore“.

Perchè si chiama così (ipotesi più verosimile)

Ecco che la Sardegna, intesa come regione, non dà il nome a questa zona di Firenze ma, secondo l’opinione più diffusa, c’entra in modo indiretto per via della comune radice del toponimo.

Merita tuttavia ricordare che esiste un’altra versione, meno accreditata ma a mio avviso più credibile dell’altra, sia per l’incontestabile autorità nel campo del suo estensore, sia per per la maggiore verisimiglianza delle motivazioni addotte.

Si tratta dell’opinione dell’illustre studioso fiorentino Guido Carocci che, nella sua opera I dintorni di Firenze (volume “Alla sinistra dell’Arno”), ritiene del tutto inverosimile la tesi sulla genesi del toponimo “Sardegna” e della sua variante “Sardigna”: contesta infatti in radice la presunta insalubrità dell’isola di Sardegna, su cui essa si appunterebbe, e su questo penso che ogni lettore possa essere concorde (la Sardegna è sempre stata considerata, al contrario, terra feconda e ubertosa).

Detto questo, rintraccia l’origine del nome di Sardigna in un vocabolo di radice latina che residua ancora nella lingua spagnola, e che è quindi verosimile dovesse essere presente anche nel volgare italiano in uso a Firenze: si tratta del termine “sardiña”, che significa per l’appunto “carcassa, carogna”.

Nota storica

Si tratta di un toponimo antichissimo sebbene ormai pressochè caduto nell’oblìo. Basti pensare che la Sardigna è citata addirittura nel Decameron: si tratta infatti di una delle località di Firenze che l’astuto Frate Cipolla (Giornata VI, novella 10) gabella come una delle favolose e lontanissime contrade da lui attraversate nel corso delle sue lunghissime peregrinazioni per tutto il mondo.

Interessante ricordare che, nei tempi passati, il toponimo di Sardigna sopravviveva anche nel nome di quello che è l’attuale torrino Santa Rosa, che in antico si chiamava appunto Torre della Sardigna da quello del vicino immondezzaio di cui abbiamo parlato, come risultante da una iscrizione che si trovava nel piccolo oratorio della Madonna del Cantone, oggi non più esistente.

Sardigna è toponimo antichissimo, in quanto citato già nel Decameron, nella novella di Frate Cipolla.

http://books.google.it/books?id=Emg5AAAAcAAJ&pg=PA34&dq=sardigna+firenze&hl=it&sa=X&ei=s22pUL6-A-Tb4QTLo4GQBw&ved=0CDEQ6AEwAA#v=onepage&q=sardigna%20firenze&f=false

Pubblicato il 24 novembre 2012, in Borghi, rioni e contrade con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.

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