ATTENTATO AL MAGNIFICO: LA CONGIURA DE’ PAZZI

ATTENTATO AL MAGNIFICO: LA CONGIURA DE’ PAZZI

Il 1478 fu un anno particolarmente drammatico per Lorenzo il Magnifico, e per suo fratello Giuliano de’ Medici. E’ infatti l’ anno in cui i due giovani rampolli della casata Medici, figli di Piero detto il Gottoso, furono vittima di un attentato divenuto celebre con il nome della nobile famiglia de’ Pazzi, sebbene molto più numerosi e variegati fossero i cospiratori ed i rispettivi interessi alla soppressione del Magnifico e del fratello.

Ma ecco come si svolse la intricata vicenda di invidie e rancori che portò alla congiura: il primo motivo di contesa fu tra papa Sisto IV della Rovere, dedito al più immoderato nepotismo e Lorenzo per l’ acquisto della città di Imola. Entrambi aspiravano al controllo della città e fu per questo che, richiesto da Sisto IV di prestargli la cifra per comprare Imola dagli Sforza, Lorenzo non solo si rifiutò ma chiese anche alla ricchissima famiglia dei Pazzi di fare altrettanto. I Pazzi promisero, ma poi, non solo concessero al pontefice il denaro richiesto ma riferirono anche le trame del Magnifico contro il papa. L’ avversione dei Pazzi verso i Medici veniva però da più lontano: temendo infatti che i Pazzi superassero in ricchezza i Medici strappando alla sua casata il potere in Firenze, Lorenzo li aveva sempre esclusi dalle cariche cittadine. Si delinea così l’ asse principale dei congiurati contro il potere mediceo, formato dalla famiglia dei Pazzi e dal Papa Sisto IV: per rinsaldare maggiormente i legami con i Pazzi, il papa aveva escluso la famiglia Medici dall’ appalto per la riscossione delle decime, e l’ aveva affidato ai Pazzi. I cospiratori che meditavano vendetta contro i Medici non erano però finiti: si aggiunse Girolamo Riario, intimo di Francesco de’ Pazzi e livoroso perchè a lui era destinata la signoria su Imola; infine, Jacopo Salviati, che aveva motivo di odiare Lorenzo perchè questi non solo gli aveva preferito il cognato Rinaldo Orsini come Arcivescovo di Firenze, ma, con la sua opposizione, gli aveva anche fatto penare tre anni l’ Arcivescovato di Pisa. Non fu quindi difficile per i Pazzi e per Sisto IV tirarlo dalla propria parte.

E adesso la cronaca degli eventi del 1478: un primo tentativo di sopprimere i due fratelli fu fatto in occasione del passaggio da Firenze del cardinale Raffaele Sansoni, nipote del Riario. La sua sosta a Firenze non fu affatto casuale: Jacopo avrebbe infatti invitato i due fratelli ad un banchetto nella propria villa nei pressi di Fiesole, e l’ sarebbero stati uccisi. Il piano non andò a buon fine perchè Giuliano, indisposto, non potè partecipare e l’ assassinio fu quindi rimandato. Il piano fu quindi di uccidere i due fratelli durante la Messa cui i due avrebbero partecipato la mattina del 26 aprile: il segnale convenuto per sferrare l’ attacco era quello in cui il sacerdote avrebbe alzato l’ ostia consacrata, in quanto le vittime, trovandosi inginocchiate e a capo chino potevano più facilmente essere assalite. Al momento convenuto, Francesco de’ Pazzi e Bernardo Baroncelli infilzarono a colpi di pugnale Giuliano, che tentò di fuggire ma, colpito al petto stramazzò al petto; Lorenzo fu invece aggredito da Antonio Maffei e Stefano di Bagnone e, leggermente ferito al collo, riuscì comunque a sguainare la spada e a difendersi con i suoi due scudieri che gli davano manforte. I due aggressori di Lorenzo fuggirono, e fu allora Bernardo Baroncelli a farglisi addosso: la vita di Lorenzo fu salva in tale frangente grazie all’ intervento di uno dei suoi famigli, tale Francesco Nori, che, sbarrando il passo al sicario, ebbe la pugnalata che toccava al Magnifico.

Così, Lorenzo ed i suoi, tra i quali si trovava anche il Poliziano, riuscirono a chiudersi in sagrestia, fino a quando, radunatosi un drappello di suoi sostenitori in chiesa, fu da loro scortato a Palazzo Medici, dove iniziò a meditare quella vendetta che si sarebbe abbattuta violenta e inarrestabile sui congiurati.

Pubblicato il 5 agosto 2011 su Aneddoti e notizie storiche, Personaggi illustri. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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